Ufficialmente
le crociate furono solo otto anche se altre spedizioni più o meno
organizzate e più o meno efficaci giunsero l'Oriente.
La Prima crociata fu bandita ufficialmente da Papa
Urbano II, organizzata e composta da veri cavalieri, ben armati ed equipaggiati.
Dopo una sosta a Costantinopoli, dove furono stipulati accordi politici,
militari e logistici, i crociati si diressero in Asia minore. Misero d‘assedio
e conquistarono Nicea e Antiochia. Poi Edessa, dove fondarono il loro primo
Stato; infine il 5 luglio del 1099 entrarono e si impossessarono di
Gerusalemme. I massacri fatti in quest’ultima città, furono spaventosi (li
raccontò Io storico crociato Raimondo d'AnguiIers). I bizantini sgomenti, si
dissociarono ben presto dalle imprese dei crociati: sia perché questi, durante
il loro transito. avevano saccheggiato molte citta cristiane ortodosse; sia
perché l’idea di una "guerra santa", con tanto di vescovi, abati e
monaci armati di tutto punto (‘en full armed’), era estranea alla loro
mentalità. Infine, i crociati (nonostante precisi accordi fatti in precedenza a
Costantinopoli non avevano l’intenzione di restituire all'imperatore i
territori da loro conquistati (in tal senso particolarmente odiata dai
bizantini era l’armata normanna, che si insedio ad Antiochia).
I crociati non furono in grado di
apportare alcun elemento di novità nella vita economica dei paesi conquistati,
semplicemente perché in quel periodo le forze produttive, la ricchezza
materiale e culturale dell’Oriente, era di molto, superiore, a quella occidentale.
Molti crociati, senza scrupoli (in mezzo c'erano anche ignoranti, bifolchi e
delinquenti di ogni genere) si comportarono soltanto come ladri e oppressori:
di qui la costante lotta con la popolazione locale, che all’oppressione feudale
turca o bizantina, si era vista aggiungere quella straniera senza riguardo.
Per la conquista di nuovi
territori e la cristianizzazione forzata delle loro popolazioni furono
istituiti gli ORDINI CAVALLERESCHI (quello dei TEMPLARI , di origine francese,
quello Teutonico, di origine tedesca e quello dei GIOVANNITI, di origine
italiana). Erano una specie di ordini di assistenza umanitaria, i cui membri,
oltre ai voti monastici di castità-povertà-obbedienza, giurarono poi di
difendere anche i Luoghi Santi contro gli infedeli. Ma alcuni, ligi all'0rdine
originario, prestavano aiuto anche ai musulmani, curavano umilmente e
amorosamente anche i nemici.
Dunque, dal 5 al 15 luglio del
1099 Gerusalemme ritornava cristiana. A più di quattro anni dai discorso di
papa Urbano ll, che aveva sollecitato l’Occidente a liberare i Luoghi Santi,
l’esercito crociato, provato da innumerevoli sofferenze, espugnava la Citta
Santa e riconsacrava i santuari della cristianità. La crociata non fu tuttavia
una semplice realtà episodica. che coincise con la liberazione dei Luoghi
Santi, ma una manifestazione di straordinaria forza della spiritualità
medievale, che permeò dei propri valori, tutta questa epoca fino agli albori
dell’età moderna. All’odierno lettore essa può apparire solamente come un insensato
spargimento di sangue, in realtà capire l’intolleranza del passato ed osservarne
le conseguenze non può essere considerata opera priva d'utilità, in un'epoca
come la nostra che ancora conosce la discriminazione religiosa ed il terrorismo
fondamentalista. (Da considerare che allora erano entrambe le due religioni che
regolavano, ispiravano e condizionavano anche la politica).
LA SECONDA CROCIATA
1144 Zinki occupa la contea di
Edessa.
1146 Norandino succede a Zinki.
San Bernardo di Chiaravalle predica la seconda crociata a Vézelay. Corrado e
Luigi ritornano in Europa.
1149 Norandino prende Apamea e
uccide Raimondo di Poitiers.
1153 Baldovino III prende
Ascalona.
1154 Norandino prende Damasco.
1155-1156 Renaud de Chatillon
saccheggia Cipro.
1159 Antiochia riconosce la
sovranita di Manuele. I franchi alleati con i bizantini assediano Aleppo.
Bisanzio tratta la pace con Norandino.
1160 Renaud de Chatillon
prigioniero di Norandino.
1162 Amalrico I, successore di Baldovino
III.
1164 Norandino prende Harim.
1167 Shirkuh in Egitto. Amalrico
I prende II Cairo.
1168 Fallimento di Amalrico I in
Egitto. Norandino prende II Cairo.
1169 Saladino visir in Egitto.
1171 Saladino mette fine al
califfato fatimide in Egitto.
1174 Morte di Norandino e di
Amalrico I. Avvento di Baldovino IV. Saladino conquista il potere in Siria.
1177 Baldovino IV batte Saladino
a Montgisard.
1179 Saladino guida una
spedizione contro Tiro.
1180 Tregua tra Saladino e
Baldovino IV.
1182 Saladino attacca Nazareth,
Tiberiade, Beirut.
1183-1184 Saladino prende Aleppo
e devasta la Samaria e la Galilea.
1185 ll fanciullo Baldovino V re
di Gerusalemme. Morirà ben presto e gli succederà Guido di Lusignano.
1187 Disfatta dei crociati ad
Hattin a opera di Saladino. Saladino prende Gerusalemme.
La SECONDA CROCIATA (1147-1187)
fu dunque causata dalla caduta di Edessa (avvenuta nel 1144). Papa EUGENIO III
riuscì a convincere il re di Francia Luigi VII e |’Imperatore germanico Corrado
III (anche se all'inizio non voleva la partecipazione dei tedeschi ritenuti
pericolosi) a muovere contro i turchi. In autunno i crociati tedeschi e
francesi attraverso l‘Ungheria e la Bulgaria raggiungono Costantinopoli.
Ridotto l‘esercito a un branco di delinquenti affamati vengono commesse sul
territorio bizantino numerose rapine e violenze, fino al punto che l‘imperatore
Comneno, facendo il doppio gioco, chiese di nascosto aiuto addirittura al
sultano dei turchi per difendersi da questi teppisti.
I "crociati" già
logorati dalla stanchezza e dalla fame, con questi ambigui appoggi (erano veri
e propri atti di sabotaggi e ostilità) riservati a loro dai bizantini,
disgregati soprattutto dalle discordie interne, decimati da privazioni e da
epidemie, subirono prima un attacco in ottobre a Dorilea, poi dopo una
ininfluente affermazione a Laodicea, furono presto sconfitti dai turchi presso i
monti di Cadmus nel dicembre 1147. Asserragliatisi nei pressi di Damasco, pur
con l'arrivo di rinforzi, soprattutto con contingenti di templari e giovanniti,
il successivo anno, nel 1149, furono annientati. Nella fuga trovo rifugio a Costantinopoli
il malaticcio Corrado III, con il nipote FEDERICO già duca di Svevia dopo la
morte del padre. (Morto poi Corrado nel '52, sarà lui a ereditare dallo zio l'impero
con quel nome che diventerà famoso per circa 40 anni, sconvolgendo mezza
Europa, l'intera Italia, ma che poi morirà annegato nella successiva crociata:
era Federico detto il BARBAROSSA).
Comneno come contropartita chiede
a Corrado di aiutarlo a riconquistare la Sicilia in mano ai normanni di RUGGERO
II. Ma non ha l'esito sperato, oltre che andare incontro a un fallimento, i
normanni hanno già stretto alleanza con i Guelfi tedeschi ostili proprio a
Corrado che offrono appoggio al Re di Sicilia normanno, convincendo Serbi e
Ungheresi ad attaccare per indebolire da nord l'impero bizantino.
LA TERZA CROCIATA
1181 L'arcivescovo di Tiro
predica la terza crociata. Rispondono all'appello di papa Clemente III l'imperatore
Federico Barbarossa, il francese Filippo Augusto e l'inglese Riccardo Cuor di
Leone.
1188 Saladino ha in mano tutto il
territorio franco, tranne Tripoli, Tiro e Antiochia.
1189 Guido di Lusignano assedia
Acri.
1190 Federico Barbarossa arriva
in Asia Minore, prende Konia ma in un banalissimo bagno nel fiume Selef il 10
giugno muore annegato, lasciando l‘esercito allo sbando.
1191 Arrivano in Terrasanta
Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone. Questi prende Cipro, San Giovanni
d'Acri e sconfigge Saiadino ad Arsuf.
1192 Guido di Lusignano re di
Cipro. Corrado di Monferrato, signore di Tiro, designato re di Gerusalemme
viene ucciso da un adepto delia setta degli assassini. Enrico ll di Champagne
re di Gerusalemme. Riccardo Cuor di Leone batte Saiadino a Jaffa ma fallisce
davanti a Gerusalemme e torna in Occidente.
1193 Morte di Saiadino.
1194 Amalrico di Lusignano re di
Cipro.
1191 Morte di Enrico di
Champagne. I franchi riprendono Beirut.
La TERZA CROCIATA (1189-1192) fu
bandita da Gregorio VIII, appena salito sul soglio alla morte di Urbano III, ma
vi rimase nemmeno due mesi, gli successe Clemente III. La motivazione era
caduta di Gerusalemme (1187) per opera del grande condottiero turco Saiadino,
che aveva con una serie di strepitose vittorie già esteso la sua signoria
sull’Egitto e sull’Arabia occidentale. A differenza dei crociati, il Saladino
non effettuava stragi nelle citta vinte ai cristiani: questi anzi avevano la
possibilità di andarsene pagando un riscatto (un uomo 10 denari, 5 la donna);
chi non pagava era fatto schiavo. Ma poi Saladino abolì anche quest‘iniqua
richiesta per chi voleva andarsene, né costrinse a fare gli schiavi chi
restava. Anzi, mise perfino una milizia per proteggere da alcuni fanatici
musulmani la minoranza cristiana.
Sebbene alla crociata
partecipassero i re d’Inghilterra Riccardo Cuordileone e di Francia, Filippo II,
nonché l’imperatore germanico Federico Barbarossa, i risultati furono
irrilevanti (l’imperatore addirittura vi mori, lasciando un esercito allo sbando).
Troppe erano le discordie interne: francesi, inglesi, tedeschi e italiani, si
combatteranno a vicenda per il possesso di alcuni territori conquistati. Ma il
più ambiguo rapporto si creo tra il re di Francia e il Re d'Inghilterra fino a
rompere il sodalizio e ritornare il primo in Francia a combinare guai e a
seminare zizzania: Gerusalemme, in sostanza, restava in mano turca, anche se i
cristiani residenti avevano liberta di accesso alla citta santa.
Per le violenze e I'arroganza dei
nuovi arrivati Bisanzio fu costretta ripetutamente ad allearsi con i turchi
perché si era accorta che la presenza latina le causava più danni che vantaggi.
Alla fine l‘imperatore Isacco come aveva fatto il suo predecessore Comneno, si
convinse che invece di aiutarli i crociati era meglio combatterli.
Riccardo Cuor di Leone dopo i
dissidi con il re di Francia rientrato in patria con ben altri obiettivi,
preferì invece di combatterlo, fare una pace con Saladino. Ma al ritorno pur
scampando a un naufragio, fu fatto prigioniero, poi consegnato a
Enrico VI. Sul trono sali il
fratello Giovanni Senza terra, messo in soggezione proprio dal Re di Francia
Filippo Augusto.
Ritornato libero, Riccardo
perdonerà il fratello, affronterà Filippo, riconquisterà il trono, ma nel '99
nell'assedio di Chalus in combattimento perderà la vita. Tornerà a regnare il
fratello più volte in conflitto con l‘avido re di Francia, Filippo.
LA QUARTA CROCIATA
1202 Bonifacio II di Monferrato e
Baldovino IX di Fiandra conducono la quarta crociata. Una delle più drammatiche
e infide spedizioni.
1204 I crociati prendono e
saccheggiano Costantinopoli. Fondazione dell‘Impero latino d‘Oriente
(1204-1261).
La QUARTA CROCIATA (1202-1204) -
Alla fine del XII sec., Papa Innocenzo III, grazie al quale Ia chiesa cattolica
aveva raggiunto l’apice della sua potenza, bandi la quarta crociata, cercando
di approfittare della morte di Saladino (1193). Alla spedizione, diretta non
solo verso Oriente, ma anche verso i paesi baltici, parteciparono i feudatari
francesi, italiani e tedeschi (questi ultimi furono i soli quelli del Baltico).
Essi decisero di partire da Venezia per sentirsi della sua flotta: l'intenzione
era quella di conquistare Gerusalemme dopo aver occupato l’Egitto. Ma Venezia,
che aveva ottimi rapporti commerciali con gli egiziani, riuscì a dirigerli con
l'inganno contro la rivale Bisanzio. I crociati, infatti, che non avevano
denaro sufficiente per pagare il viaggio, accolsero la proposta di prestare
aiuto ai veneziani per la conquista della citta di Zara, appartenente al re cattolico
d’Ungheria.
Indignato, Innocenzo III
scomunico i crociati, ma subito dopo concesse il perdono nella speranza che
muovessero contro i turchi. Ma durante l‘assedio di Zara venne al campo
crociato il figlio dell‘imperatore di Costantinopoli per annunciare, che suo padre
era stato cacciato dal fratello e che se l‘avessero aiutato a ritornare sul
trono avrebbero ottenuto grandi somme e promise anche la riunione delle due
chiese cristiane. Innocenzo III - anche lui raggirato- alla notizia si affretto
a benedire l‘intervento che poco prima aveva condannato. L‘occasione era
storica.
I crociati cosi si diressero
verso Costantinopoli, ma qui incontrarono la resistenza della cittadinanza, che
non ne voleva sapere dei Iatini. L'imperatore deposto venne rimesso sul trono
senza spargimento di sangue, poiché il fratello usurpatore era fuggito dalla
citta. Ma i crociati pretesero che accanto all’imperatore fosse nominato con Io
stesso titolo anche il figlio, il quale naturalmente aveva intenzione di
mantenere fede agli impegni contratti a Zara. Soprattutto con Dandolo, l‘ultranovantenne
doge veneziano, che aveva fornito a credito il nolo delle navi per il viaggio,
pattuito una somma ben precisa e stabilito precisi privilegi.
Tuttavia, il tesoro della
capitale era vuoto, il patriarca e il popolo si rifiutavano di riconoscere il
papa come capo della chiesa universale e non avevano alcuna intenzione di
pagare i debiti dell’imperatore, né di concedere privilegi ai crociati e ai veneziani.
Per queste ragioni la popolazione insorse uccidendo sia l’imperatore, che il
figlio.
I crociati per venali motivi
decisero di vendicarsi: irruppero nella citta e per tre giorni la
saccheggiarono orrendamente, proclamando l‘Impero latino d’0riente,
dimenticandosi del tutto la spedizione contro Gerusalemme. A capo della chiesa bizantina
fu posto un nuovo patriarca, che cerco di avvicinare la popolazione locale,
greca e slava, al cattolicesimo. ll papato, ufficialmente, condanno il
massacro, ma quando vide che l’imperatore eletto e il patriarca gli
riconoscevano, piena supremazia su tutta la chiesa cristiana d’Oriente e
d‘Occidente, decise di accettare il fatto compiuto. Tuttavia, più ancora che il
papato o i feudatari, fu Venezia a trarre i maggiori profitti dalla conquista
dell’impero bizantino, del cui territorio essa aveva occupato i 3/8: in
particolare, inoltre i mercanti veneziani riuscirono ad ottenere per le loro
merci l’esenzione dai dazi in tutti i paesi dell’Impero.
I particolari di questa
spedizione, con i protagonisti finiti poi uccisi li troviamo in Cronologia nei
singoli anni. Si risorse drammaticamente e permise con il crollo dell‘impero
bizantino la nascita di due grandi potenze, il regno dei Serbi e d‘Ungheria.
L’impero latino inizia a crollare
del tutto nel 1261, sotto l'urto dei Bulgari e degli Slavi oltre che degli
stessi ultimi incapaci governanti bizantini; questi ultimi aiutati dai
genovesi, ma anche dai barbari che prima combattevano. Il fatto più strano fu che
i nuovi re dei primi due paesi, che stavano costituendo (nella decadenza
bizantina) ognuno il proprio regno (Bulgaria e Serbia - vedi anno 1195), furono
appoggiati dal Papa. Temeva Roma prima o poi con la presenza veneziana sugli
interi Balcani (l'intera costa dalmata e greca, era già della Serenissima) che
stringessero un'alleanza o con i tedeschi o con i normanni. In un caso o
nell‘altro lo Stato della Chiesa veniva a trovarsi in mezzo stritolato da tre
parti.
Bisanzio in seguito. si libererà
dei latini, sopravviverà per altri 200 anni, ma non tornerà più al suo antico
splendore. I Turchi oltre che conquistarla, ne faranno la capitale del loro
Stato.
La V, la VI, la VII e l'VIII
CROCIATA non ebbero molta importanza. Inoltre i crociati dopo una serie di
sconfitte preferirono scendere a patti con i nemici.
LA QUINTA CROCIATA
Condotta da Giovanni di Brienne,
re di Gerusalemme, e Andrea II, re di Ungheria.
1211 Fallimento dei crociati al
Monte Tabor.
1218-1219 I crociati prendono
Damietta. San Francesco d'Assisi in Egitto.
1221 Spedizione disastrosa dei
crociati verso ll Cairo. Perdita di Damietta.
La QUINTA CROCIATA (1211-1221),
bandita da Papa Innocenzo III, la vinse la piena del Nilo. I cristiani ne
furono sommersi. I sopravvissuti in cambio di Damietta ottennero dal sultano di
ritirarsi liberamente. In questa spedizione ci fu l'ingenuo tentativo di san
Francesco d'Assisi di "convertire" il sultano.
LA SESTA CROCIATA
1225 Federico ll sposa Isabella
di Brienne e diventa re di Gerusalemme.
1229 Mediante il trattato di
Jaffa, concluso con Al-Malik Al-Kamil, sultano d‘Egitto, Federico II ottiene la
restituzione di Gerusalemme per dieci anni. Vi si incorona re e torna in
Europa.
1244 I musulmani (turchi
khwarizmiani) riprendono definitivamente Gerusalemme.
1247 I turchi khwarizmiani
riprendono Tiberiade e Ascalona.
La SESTA CROCIATA (1227-1229) è
la plù anomala. Fu bandita da papa Gregorio IX e quasi imposta a un Federico II
riluttante a partire, temendo che il papa durante la sua assenza - cosa come
poi in effetti avvenne - approfittasse per invadere l'Italia meridionale; per
questo temporeggiare fu scomunicato. Fu costretto alla fine a partire, ma
giunto a destinazione la "crociata" fu presto conclusa attraverso un
pacifico accordo con il sultano. Non oi fu dunque nessun fatto d‘arme di
rilievo. Le armi tacquero. Il "diplomatico" e "saggio"
Federico II, concluse la trattativa col sultano d'Egitto (trattato di Jaffa)
che garantiva Gerusalemme, Betlemme e Nazareth ai cristiani. Il Papa
scandalizzato (ma cercava un qualsiasi pretesto) per aver concluso questo
trattato di pace con gli infedeli gli lancia l’”interdetto", chiede la
disubbidienza dei sudditi e gli invade il suo regno.
Federico s'imbarca, rientra in Italia,
sconfigge le truppe pontificie e costringe il papa a togliergli la scomunica.
È forse il migliore e il più fecondo
periodo delle crociate. Federico che ha grandi interessi culturali, in Oriente,
con gli ottimi rapporti stabiliti con i locali, lui appassionato osservatore,
scopre la civiltà araba, mutua alcune istituzioni e trasferisce in Europa non
solo tante invenzioni e tecnologie in occidente ignote, ma tutto il Sapere
riposto nelle immense biblioteche
arabe, che hanno conservato negli
scaffali , in milioni di libri, tutto lo scibile umano degli ultimi venti
secoli; dalle antiche civiltà orientali e occidentali, e paradossalmente anche
i testi latini oltre che greci, scomparsi in occidente da più di mille anni.
LA SETTIMA CROCIATA
1248 Luigi IX il Santo sbarca a
Cipro.
1249 Luigi IX il Santo prende
Damietta.
1260-1277 Baibars, sultano dei
mamelucchi.
1260 Baibars ferma l'avanzata dei
mongoli.
1265 Baibars prende Cesarea e
Arsuf.
1268 Baibars prende Jaffa e
Antiochia.
La SETTIMA CROCIATA (1248-1254).
E‘ quella del Re Santo, Luigi IX re di Francia. L'armata fu decimata prima da
una tempesta, ciononostante i crociati riconquistano Damietta. Ma nel 1250 la
battaglia ricomincia, Luigi fu fatto prigioniero.
Liberato con un riscatto nel '54
s'imbarco per ritornare in Francia.
L’OTTAVA CROCATA
1270 Luigi IX il Santo muore
appena giunto a Tunisi.
1274-1275 I mamelucchi saccheggiano
la Cilicia.
1277 Carlo d'Angio pretendente
alla corona di Gerusalemme. Si impadronisce di Acri.
1282 Enrico II di Cipro assume il
titolo dire di Gerusalemme ma regna solo su Cipro.
1287 II sultano d'Egitto Qalawun
prende Tripoli.
1291 ll sultano al-Ashraf, figlio
di Qalawun, prende Acri. I franchi sono espulsi dall‘Oriente.
L’OTTAVA CROCIATA (1269 ) è l'ultima
(ufficialmente). Tramonta il sogno cristiano; è la definitiva disfatta europea.
Guida la spedizione Giacomo I d'Aragona, ma già a Barcellona, subito dopo la
partenza, una tempesta affonda buona parte della potente flotta. Solo poche
navi raggiunsero la meta, ma inutilmente perché Acri era assediata dai turchi.
Senza mezzi, disorganizzati, ridotti di numero, rinunciarono ad una offensiva
quasi suicida e se ne tornarono in patria.
1300 Giubileo proclamato da Bonifacio VIII.
III - ALTRE CROCIATE
LA NONA CROCIATA
La NONA CROCIATA (1270) - Re
Luigi IX, il Santo; è ancora lui a promuoverla. Si risolse in un disastro
totale. Appena sbarcato in Tunisia, negli accampamenti scoppio una tremenda
epidemia di peste, che porto alla mone lo stesso Luigi. Chi sopravvisse se ne
torno in fretta e furia a casa.
LA DECIMA CROCIATA
La DECIMA CROCIATA (1271-1272) -
Preparata dai Re d'Inghilterra Enrico III, la guida suo figlio Edoardo, ma è
subito sconfitto. I cristiani perdono anche Krak, il leggendario castello dei
cavalieri. A Edoardo non gli resta altro che fare con il sultano un trattato di
pace.
Nella sua relazione, Edoardo
esprimerà tutto il suo sdegno per quello che ha visto in Palestina.
Scandalizzato per i vasti traffici mercantili (anche di armi) tra veneziani,
genovesi e cavalieri crociali da un Iato, e gli "infedeli"
dall'altro. Un mercato che non era inizialo solo in quell’anno ma il cinismo e
la spregiudicatezza si protraevano da tempo.
Nel 1289 c'è ancora un ultimo
proclama, ma senza seguito. Le ultime resistenze cristiane in Terrasanta sono
definitivamente sconfitte dai musulmani nel 1291 con la Caduta di S. Giovanni
d‘Acri. Una grande città abitata da crociati, ma divisa in quartieri, in
perenni liti e dove ognuno pensava a difendere il proprio "orticello"
più dagli "amici" cristiani che non dai nemici turchi. Andarono cosi
incontro al disastro.
LE ALTRE SPEDIZIONI
Oltre quelle citate sopra, ci
furono anche altre cinque spedizioni "non ufficiaIi", finite tutte
tragicamente. Quella degli 80.000 "straccioni" di Pietro l‘Eremita
del 1095 che abbiamo citata sopra (che è in effetti la prima crociata o, per lo
meno, la sua avvisaglia). Poi ci fu quella dei "Tedeschi" del 1096,
che iniziarono il viaggio saccheggiando e massacrando non gli
"infedeli", che non raggiunsero mai, ma i tedeschi ebrei di
Ratisbona, Worms, Spira, Colonia, Treviri, Magonza. Poi quando penetrarono in
Ungheria furono loro massacrati. Nessuno di loro arrivò in Palestina.
Nel 1100-1101 ci fu quella dei
100.000 lombardi diseredati, che diventarono lungo il cammino 200.000, e che
avanzarono tra violenze e saccheggi. Giunti sul territorio turco, un terzo furono
sterminati ad Amasia, un altro terzo a lconio. Dei sopravvissuti, il 5 settembre
del 1101 Ira lsauria e Cilicia non ne rimase vivo nessuno.
Stessa sorte tocco a quella detta
"dei bambini" guidata dal monaco Stefano de Cloies. Era il 1212. II
frate imbarco a Marsiglia 30.000 giovani su sette navi. Due colarono a picco
già alla partenza, le altre raggiunsero la Tunisia. Qui i proprietari delle
navi per rifarsi dei danni subiti, vendettero come schiavi ai turchi i
"bambini" scampati. Federico II quando vi sbarcò sedici anni dopo nei
1228 ne incontrò 700 che erano ormai trentenni.
Non meno sfortunati i
"bambini" di un "profeta" anche lui "bambino", il
tedesco Nicholaus di 12 anni, che assicurava i suoi fanatici coetanei che
"avrebbe camminato sul mare". Raccolse 8.000 adolescenti creduloni.
Recatisi a piedi a Roma, il papa non concesse la benedizione, e li rimandò a
casa. Nel riattraversare le alpi in pieno inverno morirono quasi tutti
congelati in una bufera di neve.
Si aggiunse a questa, la
"crociata dei pastorelli" del 1251, sotto la guida di un altro
fanatico pseudo-monaco di nome Giacobbe; un vecchio pastore che stregava i
giovani con un piffero da pecoraio (da questo episodio nacque probabilmente la famosa
leggenda del pifferaio di Hamelin). Formò un esercito di ragazzini francesi.
Nell’attraversare città e paesi devastavano le proprietà dei ricchi,
massacravano ebrei, razziavano ogni cosa. Avanzando, nell’avvicinarsi alle
città, gli abitanti Ii attesero al varco; furono uccisi tutti.
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