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ATTIVITÀ
MUSICALE

Organo Lingiardi_1

Organo Lingiardi_2

Organo Lingiardi_4

Organo Lingiardi_3
L'organo Lingiardi della Chiesa
San Giorgio di Castelceriolo


«Sei un bravo ragazzo ma quando suoni l'organo ti trasformi in un mostro»
Lorenzo Grassano

mani

Il piacere di fare musica per e insieme agli altri


«Dato che sono in molti a chiedermelo, iniziai a suonare nei primi anni di vita, come si suol dire, "ad orecchio" (significa che tutto quello che ascoltavo lo riproducevo immediatamente sulla tastiera, sia melodia che accompagnamento). Mi esercitavo sulla mitica pianolina della Bontempi. Poi, decisi di affrontare seriamente gli studi solo nell'autunno 1980, sotto la guida della Prof.ssa Giuseppina Boccardi, direttrice dell'Accademia Musicale "Gerolamo Pastore" di Via Milano ad Alessandria. Avevo appena otto anni.
Ho voluto aprire l'argomento musica con la divertente frase a doppio senso che il caro amico Renzo Grassano era solito rivolgermi durante i miei concerti.
Inoltre ricordo che Don Primo Talpo (il primo prete di cui ho memoria) durante la presentazione di un mio concerto nel mio paesello natale, spiegò agli intervenuti che da piccolino, quando iniziai a suonare l'organo della Chiesa di Mandrogne, non riuscivo neppure ad arrivare con i piedi sulla pedaliera.

Ma come è nata questa mia passione per l'organo?

Tutti noi, prima o poi, incontriamo sulla nostra strada il cosiddetto "personaggio chiave"; trattasi, cioè, di quella persona in grado di affascinarci ed ammaliarci al punto tale da permetterle di dirottare in maniera irreversibile la nostra vita, da permetterle di "scambiare" su un binario prefissato la nostra corsa disarticolata e priva di meta che necessitava di essere in qualche modo regolamentata così da entrare in sintonia con le innate predilezioni donateci dal buon Dio e capace di farci pregustare quei frutti a cui la nostra ambizione umana più pura e positiva cercherà da quel punto in avanti di convergere il più rapidamente possibile.
Ebbene, la persona che è stata in grado di far sbocciare in me il desiderio di imparare a suonare l'organo classico, facendo scoccare questa particolare scintilla nella mia mente ed assumendo di conseguenza il ruolo simbolico di mio personal virtual trainer, è 
Daniel Chorzempa, grandissimo e raffinato organista di fama mondiale, che voglio da queste pagine ringraziare quasi come se fosse diventato per me un vero e proprio fratello maggiore. Se la passione per l'organo classico ha messo le radici nel terreno vergine del mio animo lo devo essenzialmente al suo improvviso e dirompente ingresso nella mia vita di giovinetto, facendomi sognare ad occhi aperti durante gli ascolti delle sue magistrali esecuzioni dei Concerti per Organo e Orchestra di Händel e delle grandi opere bachiane, anche se poi, a tutti gli effetti, non sono altro che un semplice autodidatta. Ma Daniel, inconsapevolmente, ha saputo compiere un vero miracolo in me e non posso far altro che ringraziarlo.
Ovviamente molti altri organisti dallo stile inimitabile sono entrati nel mio cuore (Hermut Walcha con la sua "estrema chiarezza metronometrica", il "fantasista" Ton Kopman, Marie-Claire Alain, "la femme magistralis", ecc...). Come non amare certi "giganti"? Ma Daniel, anche se molto probabilmente non se ne renderà mai conto, resterà per sempre il mio Virgilio in fatto di musica, il mio "apportatore di sogni", il mio miglior amico d'infanzia.
Ringrazio pure Giorgio Vercillo, geniale pianista nonché Confratello Templare e la Prof.ssa Letizia Romiti per avermi offerto corsi e master di specializzazione utilissimi per perfezionare ulteriormente la mia tecnica interpretativa.
Tante persone buone mi hanno aiutato e sostenuto.
Poi ci sono stati pure i casi opposti, tutti da dimenticare, sui quali stendo un velo pietoso. Ne cito uno solo, che vale per tutti quanti. Ricordo che, accorso a Mombaruzzo per ascoltare da dietro una colonna l'illustre M° M. N. (utilizzo le sole iniziali perché oggi giorno le querele vanno di moda e, considerato che questo organista è scomparso di recente, non potrebbe neppure controbattere a quanto vado a raccontare), ebbi la "fortuna-sfortuna" di incontrarlo al termine del suo concerto e mi permisi di chiedergli se potevo ambire a divenire suo allievo ma lui mi consigliò di curare più la professione del geometra piuttosto che protendere per l'attività di organista. A domanda («Il motivo?») seguì la risposta («Perché i geometri guadagnano molto di più»). Probabilmente la cosa sarà anche vera e, pur non volendogliene alla categoria dei Geometri, mi permetto di aggiungere che i geometri guadagneranno pure di più, però non riusciranno mai a sognare quanto un buon musicista. Vedete, il M° M. N. agendo in questa maniera, a parer mio poco edificante, se avesse trovato di fronte a sé un ragazzo titubante ed arrendevole, avrebbe veramente rischiato di infrangere i sogni nascenti del giovane allievo.
E pensare che era stato mio padre a caldeggiare questo mio incontro con il M° M.N.; difatti, avendo lavorato in gioventù insieme al padre del Maestro ed essendo suo amico fraterno pensava, nella sua mandrogna semplicità, che il figlio avrebbe potuto consigliarmi ed aiutarmi in segno di un'amicizia che veniva da lontano. Ma non sempre tutti i buchi nascono con le ciambelle intorno...
E anche questo episodio negativo, come tanti altri, fa ormai parte della mia esperienza passata e dei miei ricordi. 
Be'... sì, in effetti stiamo veramente parlando di ricordi, per di più ormai lontanissimi nel tempo e, visto che adoro più l'umiltà e la riservatezza piuttosto che pavoneggiare o dormire sugli allori, rifuggendo qualsiasi tentazione di mettermi in risalto su di un piedistallo dorato che non merito proprio – tenuto conto che a questo mondo ci sono già troppe persone di poco spessore culturale che sgomitano per salire su quel fasullo podio, sfiorando il ridicolo –, chiudo tosto questa breve parentesi sul mio passato e preferisco concentrarmi sul presente e sul futuro... Ad Maiore Dei Gloriam!

Giuseppina Boccardi Daniel Chorzempa
Giuseppina Boccardi e Daniel Chorzempa
 
Attualmente ricopro la mansione di kappellmeister del Sovrano Militare Ordine del Tempio e di organista titolare a Castelceriolo (Alessandria), commentando musicalmente il servizio liturgico e accompagnando la Corale della "Veneranda Confraternita di S
an Rocco di Castelceriolo", diretta da Claudia Brezzi, sia durante le celebrazioni che si tengono nell'Oratorio seicentesco di San Rocco che, durante le "feste comandate", nella Chiesa Parrocchiale di San Giorgio sull'organo meccanico F.lli Lingiardi (Pavia).

L'organo di San Giorgio è stato costruito nel 1887 (n° 205), per potenza fonica e disponibilità di una pedaliera di 24 note, sebbene necessiti di un restauro conservativo, si presta in particolar modo per l'esecuzione di opere bachiane. Per ammirarlo potete cliccare sulle immagini qui a fianco.

Le prove del sabato pomeriggio al Grand'Organo di San Giorgio (dalle ore 18 alle ore 21), successive alla celebrazione liturgica delle ore 17 in San Rocco, non sono precluse agli uditori che desiderano prendervi parte.
 
Suonare mi rende felice perché mi sento realizzato. Pertanto ringrazio la Comunità di Castelceriolo per avermi accolto sin dal lontano 1990. Ringrazio pure i sacerdoti che si sono avvicendati negli anni a Castelceriolo, che mi hanno seguito e con i quali ho stretto un bel rapporto di amicizia fraterna: il compianto Don Aldo Boveri, l'onnipresente Mons. Luigi Riccardi (venuto purtroppo a mancare nel febbraio 2014), Mons. Gianpaolo Orsini e l'attuale parroco Don Walter Fiocchi (un grande, che scrive anche su Facebook). Ringrazio pure da questa pagina lo stimatissimo Mons. Massimo Marasini, con il quale è vero che non collaborai negli anni in cui era parroco a Castelceriolo però mi coinvolse ugualmente, permettendomi di lavorare per un certo periodo insieme a lui in Duomo ad Alessandria.
Fu in quegli anni che compresi quanto un organista, per essere tale, debba innanzitutto conoscere la Messa, sapere accompagnare il coro e sostenere l'assemblea durante la liturgia. Ciò è fondamentale nella pratica organistica.
Il maestro che fa il concertista, a differenza di tutti gli altri strumentisti, viene successivamente; è, come dire, una concausa dell'essere organisti e non deve essere l'obiettivo principale dell'esecutore. Purtroppo questo fatto non è compreso da tutti gli studenti.
Negli anni trascorsi a Castelceriolo ho pure imparato che un vero professionista deve soprattutto suonare con passione, cercando di smuovere le corde dei propri e altrui sentimenti, prodigandosi per rendere veramente "sacra" una celebrazione. E, soprattutto, ho compreso che tutte le composizioni, anche le pagine scritte dagli autori minori, possono risaltare se l'esecutore impara ad amarle, riproducendole con devozione.
Gli esibizionismi affettati e gli abusi di inutili tecnicismi renderebbero invece assai buffo ed egocentrico il musicista.
Insomma, fantasista sì, ma con giudizio, disciplina e autocontrollo... Regole a cui un buon Templare dovrebbe scrupolosamente attenersi».


Gian Luigi Prati Gian Luigi Prati Gian Luigi Prati Gian Luigi Prati
All'organo Lingiardi di Castelceriolo e al Serassi di Moncalvo in diverse occasioni

ATTIVITÀ
CONCERTISTICA

Locandina concerto SMOTManifesto Concerti SMOT
Locandine dei concerti per il SMOT
Attività concertistica e servizi particolari

«Conduco inoltre un'attività concertistica filantropica oltre che rendermi disponibile per servizi matrimoniali e funebri».

Repertorio preferito in concerto:
- musica antica, ottocentesca e riduzioni organistiche di opere orchestrali, ma prediligo soprattutto le composizioni barocche (Bach, Buxtehude, Haendel, Pachelbel).

Autori presenti nel mio repertorio:

G.. Cavazzoni, C. Merulo, G. Gabrieli, A. Gabrieli, G. Guammi, G. Frescobaldi, M. Rossi, D. Zipoli, P. G.M. Trabaci. Martini, A. Scarlatti, D. Scarlatti, G. Titelouze, R.  Roberday, N. Le Bègue, N. De Grigny, F. Couperin, G. Boyvin, A. Raison, L. Marchand, Du Mage, Guilain, G.F. Dandrieu, N. Clèrambault, G. Corrette, B. Pasquini, G. Aldrovandini, A. Corelli, J. Pachelbel, D. Buxtehude, J.S. Bach, G.F. Haendel, C. Daquin, S. Scheidt, A. Soderini, A. Vivaldi, F. Liszt, F. Mendelssohn, C. Franck, J. Bermudo, T. De Santa Maria, A. De Cabezòn, Jimenez, B. C. Del Castillo, F. C. De Arauxo, J. Cabanillas, M. Lopez, J. Oxinagas, P. Cornet, P. Sweelinck, M. Van Den Gheyn, W. Byrd, J. Bull, O. Gibbons, H. Purcell, J. Blow, T. Muffat, A. Mortaro, J.G. Walther, G.E. Kinderman, G. Böhm, G. Cavazzoni, S. Scherer, B. Marcello, T. Albinoni, B. Galuppi, G. B. Pescetti, G. A. Hasse, F. Sponga, F. Gasparini, G. Pera, R. Schumann, J. Brahms, J.N. Lemmens, F. Capocci, O. Ravanello, S. Zanon, G. Radole, E. Torres, E. Porrino, L. Refice, M.E. Bossi, P. A. Yon, V. Pellegrini, C. E. Bach, J. C. Bach, G. André, C. Antegnati, A. Del Lento, R. Etienne, G. Ett, J.A. Van Eyken, M.G. Fischer, R. Führer, C. Gluck, J.C. Kittel, E. Knecht, N. De Kruft, F. Kühmstedt, G.A. Merkel, A. Mühling, L Niedermeyer, W.Wedemann, N. R. korsakov, G.G. Vierling, C.F. Töpel, G.B. Teleman, L. Van Beethoven, W.A. Mozart, M.A. Charpentier, G.C. Stolze, P. Speratus, G.F. Schwenke, B. Schmidt, M. Rosel, G.C.E. Rinck, N.A. Porpora, G.R. Ahle, J.C. Barthel, A. Boëly, M. Brosig, F. Chopin, G. Crügel, R. Leoncavallo, M. Greene, G.G. Hassler, G.G. Herzog, E. Knecht, O. di Lasso, G. Löwe, S.N. Mühling, G.B. Pergolesi, G. Tartini, A.F. Tenaglia, J. Massenet, G. Theile, A. Theile, T. Traetta, G.G. Vogler, S. Wesley, F.G. Zachow, J. Rodrigo, R. Wagner, O. Messiaen, L.-N. Clérambault, E. Morricone, ecc…


Registrazioni di musiche varie (in preparazione)
AMORE A PRIMA VISTA?


Orchestra sinfonica
Orchestra Sinfonica
L'orchestra sinfonica: un grande organismo vivente simbiotico

«La passione per l'arrangiamento e l'orchestrazione di brani musicali è un'esperienza molto stimolante. L'orchestra sinfonica moderna è il più sofisticato prodotto dell'ingegno umano. La sensibilità di un cultore di quest'arte è in perenne crescita e non viene mai meno. Lo studio dell'orchestrazione è uno dei miei interessi maggiori ed è stato praticamente un amore a prima vista, anzi... a primo udito.
Se esiste un effetto imprinting anche in fatto di musica? Credo proprio di sì.
Il mio primo ascolto ricordo essere stato Pictures at an Exhibition di Modest Mussorgsky. Era il 1983 ed ero in prima media. Amore a primo udito veramente!
».


UN CONTO IN SOSPESO

Albert Schweitzer
Albert Schweitzer
Un "mito" da imitare e una nota di rimprovero a quei Sigg. Preti un po' troppo carenti in fatto di cultura musicale

«Una delle mie più grandi speranze sarebbe quella di ricalcare, almeno in parte, le orme del grande Albert Schweitzer, il grande medico-organista che riuscì a mettere la sua esistenza al servizio dei più bisognosi rendendosi missionario e fondando un lebbrosario in Africa, mentre tornava in Europa per tenere concerti d'organo al fine di raccogliere fondi da impiegare per l'acquisto di medicinali per la sua missione. Un vero mito da cercare di eguagliare a tutti i costi.
Purtroppo, sembra incredibile, ma al momento non ne ho l'opportunità, vuoi per alcune "palle al piede" che frenano la mia attività – anche se è molto controproducente per i "cattivi" prendersela con un Templare, soprattutto se il Frater ha buone intenzioni ed è protetto dal cielo con l'armatura della Fede (San Paolo agli Efesini) –, vuoi perché nelle parrocchie scarseggia la voglia di fare cultura anche attraverso la musica. Sembra strano, ma anche se viene loro proposta un'esecuzione gratuita a fin di bene, ai preti non interessano più i concerti per organo. Ecco perché, per evitare che la musica organistica vada del tutto perduta in molte località, riterrei utile e assai proficuo poter utilizzare uno strumento positivo, cioè trasportabile (simile a quello raffigurato qui sotto, costruito dall'organaro Tortonese Sergio Castegnaro), con il quale sarebbe possibile eseguire musiche organistiche un po' ovunque (scuole, auditorium, saloni di pregio storico e artistico, salotti privati e – perché no? – pure su piazze pubbliche), pur rispettando la qualità sonora dello strumento. È giunto il momento che la musica torni anche in Italia a fare la sua parte e, anche se con rammarico, credo sia purtroppo arrivato il momento di portare gli organi fuori dai luoghi abituali, abbandonando il loro Tempio prediletto, estirpandoli dal loro consueto habitat – anche se ne soffrirà un po' l'effetto acustico complessivo –, consentendo agli ascoltatori di fruire di buona musica godendo di uno strumento che è diventato estremamente difficile da utilizzare nel suo ambito naturale. Ma d'altronde un "re" (Mozart lo definiva infatti in questo modo), se anche abbandonasse il suo regno per intentare una crociata di questo genere, resterebbe pur sempre un "re". Paradossalmente, però, esistendo un po' in tutte le cose il dicotomico rovescio della medaglia, anche in questo caso troviamo, fortunatamente, una schiera di Comunità parrocchiali che bramano per possedere un loro strumento musicale di cui, purtroppo, la loro Chiesa ne è sprovvista e quindi si impongono dei sacrifici economici per riparare a tale lacuna. Ciò è lodevole, anche se, a volte, certi parroci si lasciano poi prendere la mano spingendosi verso un superfluo livello di mastodonticità dei loro strumenti che sfiorano quasi l'incredibile.
Non vorrei essere equiparato a una "serpe in seno" ma sento la necessità di assumere le difese dei miei colleghi organisti sparsi sul territorio italiano ergendomi in veste di loro rappresentante sindacale protempore e denunciando da queste mie pagine lo scandaloso comportamento di alcune persone. Ritengo infatti che uno dei maggiori problemi che assillano il Cattolicesimo (oltre a certe degradazioni e corruzioni all'ordine del giorno) sia quello di considerare la musica come un passatempo e gli esecutori come dei semplici hobbysti. Addirittura moltissimi preti sminuiscono le capacità dei loro collaboratori musicisti, umiliandoli e vietando loro di suonare stupendi strumenti che restano lì a marcire inutilizzati, magari appena restaurati. Questi 'stolti' non comprendono neppure quanto è costato ai loro organisti diventare tali e quanti anni di studio hanno dovuto affrontare prima di essere sempre pronti e disponibili ad accompagnarli. Per un musicista, infatti, arrivare a certi livelli di preparazione comporta un estremo dispendio di energie e un organista professionista deve esercitarsi giornalmente al pari di un atleta sportivo. Potrei addirittura giurarvi di aver sentito dei preti chiedere al proprio organista di "frignare" qualcosa...
Probabilmente sarò molto intransigente e poco accomodante ma non posso  far altro che rimproverare duramente questi ignoranti e incompetenti, invitando i poveri organisti, vittime di questi ingiustificati e riprovevoli atteggiamenti nei loro confronti, ad abbandonare il loro servizio in tali luoghi, migrando in Comunità più accoglienti e benevole. In fondo, dato che i preti esigono, giustamente, il rispetto dei loro parrocchiani durante le celebrazioni liturgiche, a loro volta dovrebbero imparare a rispettare i loro più stretti collaboratori, soprattutto se prestano mansioni di livello professionale e soprattutto tenendo conto che i buoni organisti si contano, ahimé, ormai sulla punta delle dita.
Ma cosa succede all'estero? Be', all'estero, soprattutto nei Paesi a religione Protestante, la musica è molto tenuta in considerazione rispetto a quanto avviene in Italia (l'ex culla della musica!). Gli organisti sono ben retribuiti ed eseguono giornalmente concerti per i visitatori dei luoghi di culto in cui rivestono il ruolo di kappellmeister.
Questa è una pecca che andrebbe corretta al più presto, se non vogliamo che gli organisti scompaiano del tutto dalle Chiese e la cultura musicale vada via via scemando fra la popolazione sempre più ignorante in fatto di storia ed estetica musicale.
Concludo ricordando che Sant'Agostino, in uno dei suoi più noti aforismi, diceva così: "chi canta prega due volte". Sicuramente, se oggi fosse tra di noi, allargherebbe la sua frase aggiungendo un... "e chi suona fa per tre!"».


Organo di Sergio Castegnaro - Tortona
 
Organo positivo "Essence" creato nella Fabbrica Artigiana Organi da Chiesa
Sergio Castegnaro di Tortona (www.fabbricaorgani.it)
.all'organo di Castelceriolo
.
«Ti ho sentito parlare con qualcuno una sera che sono entrato ad ascoltarti.
Ma non ho visto nessuno. Chi c'era lassù con te?»

«Oh niente, era solo Giovanni Sebastiano...
D'ogni tanto passa  fugacemente a controllare i miei progressi.
Mi striglia un po', mi da due dritte e poi svolazza via soddisfatto».
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